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PISP, AISP e CISP: nuove figure introdotte dalla PSD2

PISP, AISP e CISP: nuove figure introdotte dalla PSD2

Aggiornamento: 10 settembre 2019 • Tempo di lettura: 3 minuti

Al giorno d’oggi il mezzo principale che i clienti usano per accedere ai conti delle loro banche è attraverso i loro canali e prodotti. Ma con la nuova direttiva Europea PSD2 le cose sono cambiate ed è nata la categoria dei TPP (Third-Party Providers) con tre nuovi player: PISP, AISP e CISP.

Scopriamo insieme le loro caratteristiche:

  1. Iniziamo con i PISP (Payment Initiation Service Providers) che offrono a soggetti terzi l’opportunità di effettuare un’operazione di pagamento per conto di un acquirente, previa sua autorizzazione ovviamente, senza che lui debba visitare il portale online della banca. Il vantaggio? Grazie ai PISP i consumatori avranno molta più flessibilità quando devono effettuare pagamenti digitali.
  2. Gli AISP (Account Information Service Providers) permettono, invece, ad aziende terze di accedere alla banca del consumatore e ottenere informazioni relative al suo conto. Quali vantaggi può portare l’AISP? Per esempio, permette al consumatore di avere tutte le informazioni di conti diversi su una singola piattaforma, offrendogli così una panoramica generale della sua situazione finanziaria, dei suoi conti correnti e dei pagamenti elettronici effettuati.  
  3. I CISP (Card Issuers Service Providers) soggetti terzi che possono emettere carte di debito appoggiate a conti accesi presso un altro istituto. Non detengono direttamente i fondi ma possono verificare la disponibilità sul conto di appoggio e permettere la finalizzazione di un pagamento a favore di un esercente.

Con l’introduzione di queste nuove figure, le banche devono fornire ai propri clienti, retail e aziende, la possibilità di operare e di accedere online ai propri conti attraverso soggetti terzi, garantendo pari condizioni come se il cliente stesso operasse direttamente con la banca e senza che tra questa e la terza parte ci siano accordi specifici. Questo è possibile grazie alle API (Application Programming Interface), un sistema di procedure tramite le quali i servizi di terze parti possono comunicare con quelli bancari, per raccogliere le informazioni necessarie ed interagire. Abbiamo visto come PISP, AISP e CISP possono migliorare sensibilmente la user experience del consumatore. A questo punto passiamo a un altro fattore, strettamente legato alle AISP, ovvero le piattaforme Big Data.

Big Data

Oltre al vantaggio del consumatore di poter accedere a tutte le informazioni relative ai propri conti su un’unica piattaforma, gli AISP possono usare questi dati per scopi coerenti con la natura del servizio offerto (sempre previa autorizzazione ottenuta con il consenso del diretto interessato). 

L’aspetto fondamentale è che il processo di creazione di nuovi servizi e prodotti passa anche attraverso le piattaforme Big Data e fornitori di servizi specializzati nello studio dei comportamenti, dei gusti e delle esigenze di ogni cliente. Questi dati possono poi essere messi a confronto con quelli ottenuti grazie agli AISP per personalizzare ulteriormente le offerte e rispondere alle esigenze del consumatore, ovviamente sempre in ottemperanza a quanto definito dal GDPR e dall’European Data Protection Board in materia e protezione dei dati della privacy e in linea con i consensi forniti dai clienti in termini di trattamento degli stessi.

Scopri tutte le novità introdotte con la normativa PSD2 nel nostro articolo correlato: Cos'è la PSD2: un passo avanti verso l'open banking.

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