Si intendono cashless tutti quei pagamenti che vengono effettuati con strumenti alternativi al contante: dai metodi più tradizionali come i bonifici, gli SDD – ex RID bancari – o una delega F24, solo per fare alcuni esempi, ai più recenti come le carte di pagamento, i wallet digitali o i pagamenti A2A (account-to-account) come iDEAL o Giropay.
Questi strumenti stanno sostituendo il denaro contante a livello globale, come abbiamo approfondito nel whitepaper “Uso del contante: siamo prossimi a un mondo cashless?”, anche se l’uso del denaro resta ancora molto frequente, in particolare in Italia. I vantaggi dei pagamenti “senza contante” sono molti, vediamo i principali:
Ai vantaggi appena elencati poi se ne aggiunge uno quanto mai attuale: la sostenibilità ambientale. Secondo due studi olandesi, commissionati dalla De Nederlandsche Bank¹, l’impatto ambientale di un pagamento in contanti corrisponde alla produzione di 4,6 grammi di CO2, contro i 3,78 grammi di una transazione con carta di debito, valore che può diminuire drasticamente se l’energia necessaria alle infrastrutture (es. il POS) viene prodotta da fonti rinnovabili.
Come accennato all’inizio dell’insight, i sistemi di pagamento e incasso cashless sono classificabili in macro categorie. In questo capitolo vogliamo approfondire le soluzioni più recenti e innovative che sono anche quelle che stanno mostrando un tasso di adozione sempre più elevato:
Agli strumenti appena descritti si può affiancare una quarta categoria che si contraddistingue per la modalità di rimborso di quanto speso. Si tratta delle piattaforme BNPL (Buy Now Pay Later), grazie alle quali chi acquista può rimborsare il debito in tranche. Esistono piattaforme nate con questa specifica funzione, ad esempio Klarna Pay Now (ex Sofort) e Scalapay e altre che hanno integrato questa modalità di recente, ad esempio PayPal “Paga in 3 Rate” o Apple Pay Later.
Anche in questo caso per incassare online è fondamentale aver adottato una piattaforma in grado di integrare questi strumenti; per gli acquisti in store invece i pagamenti a rate possono essere gestiti direttamente sulla carta di debito (APPpago, per esempio, offre questa opportunità) o, in alternativa, gli acquirenti possono pagare con una carta revolving, ossia una carta con il pagamento rateale integrato, accettata da qualsiasi POS.
Ma quali sono le quote di mercato degli strumenti di pagamento cashless? Quali, oggi, hanno più utenti e stanno dimostrando il maggior potenziale?
Se è ovvia la predominanza dell’uso di pagamenti cashless per gli acquisti online, per i quali il contante è relegato agli acquisti con pagamento alla consegna, può essere meno scontato il quadro nel contesto dei punti vendita fisici.
Dati recenti pubblicati da Statista², prevedono una crescita a doppia cifra dei pagamenti digitali, online e in-store, a livello globale entro per il periodo 2020-2025:
Tra gli strumenti che stanno riscuotendo il maggiore successo ci sono due delle più grandi Big Tech globali, delle quali Statista ha identificato il numero indicativo di utenti: Apple Pay è passata da 507 milioni di utenti del 2020 agli 808 milioni del 2021 mentre Google Pay da 426 milioni è arrivata 758 milioni alla fine dello scorso anno.
Se è vero che da un lato anche l’Italia sta vivendo un periodo di transizione verso l’adozione sempre più capillare dei pagamenti cashless, è altrettanto evidente che il contante non scomparirà a breve.
A titolo di esempio, è interessante constatare che le carte di debito, altrimenti dette Bancomat, sono tra gli strumenti di pagamento cashless ad aver fatto registrare una delle crescite più imponenti negli ultimi anni. Basti pensare che se nell’ultimo trimestre del 2020 il numero di transazioni con queste carte è stato di poco inferiore a 600 milioni, nello stesso periodo del 2021 le operazioni registrate in soli 3 mesi hanno superato il miliardo. ³
La Global Consumer Survey di Statista, condotta in Italia nel 2022, ha stilato una classifica dei pagamenti digitali più utilizzati da un campione di consumatori:
A fare da contraltare però ci sono studi e ricerche sull’uso del contante che ne confermano l’uso ancora molto frequente. Secondo l’Osservatorio della Community Cashless Society di The European House – Ambrosetti⁴, il nostro Paese ha ancora una forte propensione all’uso del contante. Nel 2022, infatti, l’Italia è passata dal 33° al 29° posto sui 144 Paesi oggetto di monitoraggio, entrando così nuovamente nella lista delle 30 peggiori economie del mondo per cash intensity.
Il Cashless Society Index (CSI), strumento di monitoraggio della situazione dei pagamenti elettronici in Italia rispetto agli altri Stati membri dell’Unione europea, quest’anno vede l’Italia al sestultimo posto, tra i fanalini di coda in Europa. Non solo, il Cashless Society Speedometer (CSS), che misura la velocità con cui i Paesi dell’Unione si stanno portando verso la cashless society posiziona il nostro Paese in penultima posizione, davanti alla Bulgaria.
È indubbio quindi che le innovazioni nell’ambito dei pagamenti e degli incassi stanno contribuendo alla nascita di una cashless society, ossia di una società in cui il contante avrà un ruolo sempre minore ma è altrettanto innegabile che il contante resta uno strumento fortemente radicato alle abitudini degli italiani, quindi diventa strategico identificare soluzioni efficaci per gestirlo al meglio, riducendone i costi in termini economici e operativi.
Come coniugare quindi l’esigenza di gestire la carta moneta con i vantaggi, innegabili, dei pagamenti cashless? La risposta più efficace a questa domanda sono i cosiddetti cashin o casseforti intelligenti.
I cashin sono a tutti gli effetti una nuova modalità di gestire il contante e rappresentano la soluzione più all’avanguardia oggi presente sul mercato. Il servizio permette all’esercente di gestire e controllare il contante in totale sicurezza attraverso l’installazione in negozio di una cassaforte intelligente collegata ai sistemi del provider del servizio che, grazie ad una dashboard online, offre l’opportunità di controllare in tempo reale tutte le informazioni relative al contante versato.
Il denaro introdotto nella cassaforte viene accreditato automaticamente sul conto corrente del merchant, sgravando il responsabile del negozio da eventuali rischi connessi al trattamento delle somme versate, inoltre il sistema attiva automaticamente la richiesta di ritiro del denaro al trasporto valori, quando la macchina si avvicina ai limiti di capienza in termini di importo o numero di banconote versate.
In conclusione, l’utilità dei pagamenti senza contanti per gli esercenti e i loro clienti è ampiamente dimostrata dai dati ma il contante resta ancora uno degli strumenti preferiti dal consumatore e non è destinato a scomparire nel breve periodo, ciò non significa però che si debba rinunciare alle opportunità offerte dalle recenti innovazioni tecnologiche.
I pagamenti con le carte producono meno CO2 che l’utilizzo dei contanti | corriere.it (giugno 2019)
Digital Market Outlook 2021 | Statista
Payments in Italy | Statista, 2021
Community Cashless Society | The European House Ambrosetti